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Il Laboratorio della Torre e il Visionario dei Demoni e dei Reami
maggio 2024

Il Laboratorio della Torre e il Visionario dei Demoni e dei Reami

C'era una volta,

una famosa Torre situata in uno splendido paese chissà dove, nella quale si era stabilito uno strano laboratorio di invenzioni. Il laboratorio, era nato per volontà di un Visionario di straordinario acume che immaginava e concepiva con la mente strumenti e dispositivi sempre più innovativi, per proteggere libri, documenti e formule segrete, anche a quel tempo 😉, tra i beni più preziosi. Lettere segrete, denunce compromettenti da tenere nascoste, invenzioni da custodire gelosamente, erano infatti informazioni preziose, capaci di muovere economie, guerre, stati e di cambiare la vita delle persone, oltre che dei loro affari.
La Torre era popolata in ogni piano da un gruppo diverso di illustri esperte ed esperti in qualche complicata disciplina, che dal giorno alla sera si ingegnavano a proteggere dai furti di documenti segreti. All’epoca infatti, travestiti da ambasciatori, musici o mercanti, una moltitudine di pirati girava per mari e strade, in cerca delle informazioni più segrete, perpetrando furti e truffe per appropriarsene e farle fruttare…
Signore e signori d’affari, di ogni censo e appartenenza e geografia, pur consapevoli dei rischi di furti e depredazioni, agivano in modo un po’ sconclusionato, senza una vera e propria strategia di difesa per impedire i saccheggi. E così, il laboratorio del Visionario della Torre, stava diventando sempre più conosciuto perché realizzava soluzioni molto ingegnose mai viste prima.

Al piano più basso, vicino all'entrata, c'era il Gotha della sicurezza della Torre, dei suoi anfratti, delle sue mura e scale, sotterranei e di tutti gli artefatti necessari a consolidare questa prima linea di difesa da indesiderate intrusioni. Valutava minacce nuove che potevano arrivare da altre terre e si preoccupava di garantire la sicurezza del laboratorio a tutto tondo.
Al piano più alto della torre invece, su su, vicino alle loro nuvole private dove amavano rifugiarsi per riflettere e costruire i loro strumenti, altri scienziati dimoravano. Essi distillavano la loro sapienza per amministrare il controllo delle entrate nel caso in cui, un povero sventurato fosse arrivato a ficcare il naso in segreti non suoi... Il gruppo di esperti, allora, tirava fuori il suo talento con stratagemmi che ne impedivano l’accesso.
Gli Esperti del piano alto, tutti di altissimo profilo, erano guidati da un capo con mille gatti colorati a fagli compagnia mentre lavorava, con i quali parlava continuamente delle sue idee e delle sue scoperte. Il gruppo di talenti aveva creato di recente, qualcosa che era difficile anche per loro da credere...
Si trattava di un sistema di Reami, veri e propri regni segregati l’uno dall’altro e pieni di segreti. Tanti Reami, uno per ogni tipo segreto conservato, e nei quali erano loro a poter decidere chi poteva entrare o no in base a certi requisiti e permessi speciali, che stabilivano in completa autonomia. Il signore coi capelli rossi che viene da est insieme ai suoi familiari può entrare nel reame A; mentre il gruppo proveniente da ovest con gli occhiali, resta fuori; le signore con il vestito blu possono entrare nel loro reame B e decidere; quelle con una borsa, zaino o simili, vanno solo in una zona precisa ma non posso girare il reame liberamente. E devono lasciare i loro accessori all’ingresso...

In questi Reami, erano tenuti nascosti appunto, avvisi, libri, lettere e documenti particolarmente confidenziali. Coloro che vi accedevano, non avevano alcuna contezza del fatto che altri potessero entrare, ognuno seguendo solo il suo percorso verso il proprio reame, in un flusso ordinato e protetto di va e vieni di visitatori controllati e autorizzati. Il grande capo coi gatti, aveva soprannominato alcuni dei suoi seguaci creatori del sistema, Demoni, per quel vezzo geniale e indisponente che li aveva portati a creare un meccanismo di permessi d’entrata individuali, che funzionavano perfettamente in ogni reame con regole diverse, fornendo ad ogni visitatore un servizio di accesso iper personalizzato, senza che lui ne avesse consapevolezza o controllo.
Inoltre i cosiddetti Demoni, su suggerimento del Visionario del laboratorio, avevano realizzato un ulteriore strumento di controllo delle informazioni presenti in ogni Reame, del quale erano particolarmente fieri, anche se ne parlavano ancora poco.
In realtà ne erano anche un po' gelosi perché era il livello di segretezza massimo che si poteva immaginare al tempo, per proteggere documenti e libri segreti, ma il cui controllo non sarebbe più stato solo nelle loro mani. Avevano infatti creato una specie di calotta, uno strato protettivo che avevano chiamato Enigma (perché era stato per loro molto enigmatico arrivarci) che poteva ricoprire, volendo, ogni Reame e renderlo immensamente più sicuro.
Enigma, era visivamente uno strato completamente trasparente, sembrava fatto di nuvole e aria mescolate ad arte, ma risultava assolutamente impenetrabile, senza alcuna apparente via d’accesso ai segreti del Reame.  
In realtà, un modo d’entrare in Enigma, esisteva. Si trattava di una super chiave che, magicamente, dopo delle speciali operazioni di autenticazione, si materializzava nelle mani del proprietario del Reame.
Una volta creata la chiave, in modo sincrono, improvvisamente appariva una serratura nella calotta di Enigma, che ne indicava l’accesso. A quel punto era il proprietario della super chiave, a decidere chi aveva diritto di “entrare” in Enigma e chi quello anche di decifrare le informazioni contenute nel suo Reame.
Infatti, con Enigma, in ogni Reame, le informazioni e i segreti custoditi risultavano cifrati e quindi completamente illeggibili in mancanza del diritto di decodificarle, conferito dal proprietario con la super chiave.

Il Visionario del laboratorio, credeva fermamente che questa invenzione sarebbe stata adottata da un numero sempre maggiore di committenti perché tutti avrebbero voluto, sempre più, da lì in avanti, disporre di uno strumento di protezione così sicuro... E ci aveva visto lungo.
Ma continuiamo a scoprire gli altri abitanti della Torre…
Al piano subito inferiore a quello del capo coi gatti e dei suoi diavoletti geniali, un gruppo di uomini e donne si occupavano meticolosamente di istruire i visitatori nel caso in cui avessero avuto problemi di orientamento nel reame, non avessero trovato i loro documenti segreti o avessero scordato la parola d’ordine da dire all’ingresso.
Questo piccolo ma insostituibile gruppo, riferiva poi al gran capo coi gatti i problemi più frequenti che i visitatori avevano lamentato. E da lì ripartiva una nuova analisi del sistema; venivano fatti collaudi ripetuti e severi per capire il problema e arrivare alla soluzione più veloce e sicura possibile.
Ai piani intermedi della Torre un ristretto gruppo di donne supervisionava le richieste di nuove invenzioni provenienti dai piani bassi, le selezionava e le riferiva ai piani alti per la loro realizzazione. Una delle donne poi, detta la Certificatrice, studiava e scriveva lunghissimi messaggi cifrati. Tali messaggi servivano per annotare tutte le evoluzioni e le innovazioni realizzate all’interno del laboratorio, custoditi poi in un reame a cui accedevano solo gli abitanti della Torre.
Al di fuori della Torre poi, su una specie di montacarichi rudimentale, c’erano due instancabili addette alla comunicazione di tutte le attività portate avanti nella singolare fucina. Le due sul montacarichi, erano viste come quelle un po' strane ma incuriosivano tutti per la loro eccessiva creatività e velocità nel fare le cose. Salivano e scendevano tutti i piani ripetutamente ogni giorno, parlando con i gruppi di esperte ed esperti della Torre per sapere le ultime novità da ognuno. Una volta avuto il quadro chiaro, le due gioiosamente si occupavano di raccontarle con descrizioni e disegni a corredo, creando tele e murales per promuovere le ultime invenzioni dalla Torre qui e là.
Gli addetti al commercio, si presentavano alla Torre a cavallo prima di iniziare il loro consueto giro, capitananti dall’altissimo capo (alto quasi 2 metri) che viaggiava con un megafono dal quale non si separava mai. Prendevano il necessario per il viaggio che li portava a stare via dalla contea per giorni e a volte anche per settimane. Il loro compito era sviluppare i commerci ed espandere le attività del laboratorio della Torre. Bardavano i cavalli con le tele realizzate dalle due donne del montacarichi, e giravano le contee offrendo, a chi ne aveva bisogno, i servizi di protezione delle informazioni segrete, raccontando le ingegnose regole del sistema dei Reami. Il capo dalla grande stazza, amava cantare; col suo megafono in giro per le contee, annunciava con stornelli l’arrivo dei commercianti di invenzioni della Torre. Durante il percorso invece, usava il suo megafono per rallegrare e incoraggiare il suo gruppo di fedelissime e fedelissimi, con canzoni divertenti che inventava lì per lì.

Le attività del laboratorio cominciarono ad espandersi in contee mai conosciute e attraverso i mari, raggiunsero paesi lontani. La fama della Torre delle Invenzioni e dei suoi stratagemmi di sicurezza, con codici enigmatici indecifrabili per fortificare le difese e controllare gli accessi dei visitatori alle informazioni segrete nei Reami, divenne enorme. Ciò che più piaceva ai committenti, era la certezza di poter contare su un marchingegno sicuro, personale e unico creato solo per loro e il poter colloquiare con ognuno degli Esperti della Torre, in caso di bisogno.
Cosa rara perché a quel tempo, scienziati, geni e personaggi talentuosi in qualcosa, vivevano isolati, rifuggendo ogni contatto con l’esterno, per paura, come raccontava la leggenda, di essere derubati dei loro pensieri e di rimanere col cervello vuoto…
Il Visionario continuò a vedere sempre più lontano… aveva immagini della realtà, o per lo meno, di come sarebbe diventata. Insieme alle abitanti e agli abitanti della Torre, sarebbe stato testimone di una straordinaria rivoluzione che avrebbe preso piede, con la quale, finalmente, la popolazione sarebbe diventata profondamente consapevole dell’importanza di proteggere i propri segreti. Il suo sistema di Reami costruito nelle nuvole private, si sarebbe ricordato con lo strano nomignolo di VDR. Molti narravano che il nome, quasi impronunciabile, fosse un messaggio cifrato; altri raccontavano di essere certi che stesse per Visionario dei Demoni e dei Reami. Col tempo però, mentre il sistema si diffondeva anche nelle più lontane geografie, si sarebbe scoperto che il significato dell’acronimo era tutt’altro … ma per allora, andava bene così 😉.

Sabrina Girardi