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Wiicom, dal brevetto al mercato: la qualità di produzione è un dato oggettivo
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Wiicom, dal brevetto al mercato

la qualità di produzione è un dato oggettivo

«Collaborando con il Competence Center di Torino abbiamo fatto evolvere un prodotto già nel nostro portafoglio, abbiamo sfruttato la possibilità di testarlo sulla linea pilota e lo rendenderemo trasferibile sul mercato». Wiicom è una società di ingegneria elettronica di Torino che sviluppa delle soluzioni avanzate per l’industria 4.0: nata nel 2012 come start up in seno a I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, si è specializzata nelle soluzioni per la linea produttiva sviluppando nel 2018 PFTC (Pneumatic Flex Tool Control), un sistema innovativo per certificare le operazioni di serraggio con tool pneumatici, cioè la qualità delle operazioni fatte dagli attrezzi ad aria compressa presenti sulle linee di montaggio.

Un prodotto innovativo ma a cui serve il salto di qualità?

«Il nostro sistema brevettato, studiato e messo a punto per la filiera automotive, ha portato a ottimi risultati e contemporaneamente ci ha aperto un mercato, cioè quello dell’oggettivazione delle operazioni pneumatiche nei vari stabilimenti di diversi gruppi automobilistici – spiega Mirko Landolfo, il responsabile commerciale di Wiicom - Essendo però una Pmi con un numero esiguo di risorse, avremmo avuto problemi sia nella realizzazione sia nella competitività economica davanti alle richieste di installare il sistema in altri impianti in giro per il mondo. Per questo abbiamo pensato ad un’evoluzione del progetto e abbiamo sfruttato l’occasione del bando Pria del Cim4.0 di Torino».

Con quale obiettivo?

«Abbiamo introdotto modalità di autoapprendimento e di autocalibrazione del tool direttamente sulla linea – evitando così che ci sia una persona direttamente sul posto a tarare e fare set up del tool – e abbiamo permesso una gestione da remoto. È nato quindi un nuovo utilizzo del tool che abilita la predictive maintenance. Nel corso del progetto redigeremo insieme al Cim4.0 un business plan che consente di vedere l’evoluzione del nostro nuovo prodotto, che si chiama PFTC +, e il suo roll-out previstoper la fine del 2022. Grazie al bando, dunque, avremo progettato un prodotto evoluto che ha aumentato il suo Technology Readness Level, cioè la sua maturità tecnologica, passando da un livello 7 a un livello 9. Grazie all’intelligenza artificiale avremo un prodotto economicamente sostenibile per i mercati dell’automotive».

Oltre a fare evolvere il prodotto quale contributo dà un Competence Center a un’azienda come la vostra?

«Innanzi tutto ci offre una consulenza sul World Class Manifacturing (WCM), aiutandoci a capire dove inserirci all’interno delle linee guida internazionali. Poi consente ad una PMI, di avere una visibilità sul mercato, nonostante le risorse economiche e di personale limitate. Inoltre, la presenza sulla linea pilota del Cim con altre aziende rappresenta un punto fisico di scambio sia commerciale sia di know-how con altre realtà».

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